Assolutamente NO! Anzi, spesso è il contrario, il cane è più appagato, soddisfatto.

Ricordiamoci che il cane è un animale carnivoro, in natura caccerebbe e ucciderebbe le prede per cibarsi.

Sicuramente va precisato che prima di iniziare ad alimentare il tuo cane con una dieta BARF va fatta anche una valutazione del singolo soggetto e dell’ambiente in cui vive.

Non ci stancheremo mai di dirlo: la BARF NON è per tutti i cani, come non lo è nessuna alimentazione in assoluto.

Certamente, bisogna prestare attenzione soprattutto verso la metà e la fine della gravidanza con alcuni accorgimenti, ma non ci sono controindicazioni.

Si. Chiaramente, va valutata con attenzione la causa dei problemi epatici per decidere quali alimenti sono migliori per il singolo caso.

Si, l’alimentazione BARF è di grande aiuto nei cani con problemi articolari. A seconda dei problemi presenti si potrà valuterà una eventuale integrazione.

Una volta identificata la causa della malattia si valuta se a livello alimentare ci sono cambiamenti da fare, se è necessario stimolare l’animale a bere oppure se è utile inserire integratori.

Certamente, soprattutto in un cucciolo sarà fondamentale preparare una dieta completa e bilanciata che andrà adeguata spesso alla sua costante crescita. I cuccioli alimentati con una dieta BARF sono descritti come cuccioli che crescono in maniera più equilibrata, uniforme, anche a livello caratteriale risultano più calmi, più svegli e con maggiori capacità di concentrazione.

Si.

Anche in questo caso sarà importante valutare se il cane è adatto a una BARF al 100%.

La quantità di ossa potrà risultare minore, potrà avere un intestino più pigro o una dentatura non adatta a masticare certi tipi di ossa. Si mettono insieme tutte le particolarità del cane per valutare il piano BARF migliore per lui.

Verranno esclusi gli alimenti ai quali il cane risulta intollerante/allergico. Dopo un periodo più o meno lungo, a seconda del caso, si potrà provare a reintrodurre l’alimento per vedere se la sensibilità sviluppata dall’animale è rientrata o meno.

A seconda del singolo caso gli integratori possono risultare utili/necessari/indispensabili.

A seconda della precedente alimentazione il cane potrebbe inizialmente soffrire di diarrea.

Questa si può evitare con un passaggio graduale alla BARF, se necessario si possono dare al cane i probiotici.

Va poi indagato se la causa sono le troppe verdure, i troppi organi oppure gli abbinamenti tra i vari componenti della BARF non corretti per quel singolo cane. Dunque, basta correggere questa causa per far tornare il cane a una defecazione normale.

Bisogna assicurarsi che nonostante si stia alimentando con la BARF, stia bevendo a sufficienza, magari aggiungendo l’acqua nella ciotola del pasto.

Forse è un soggetto che necessita di più verdure, quindi di più fibre.

Forse sta mangiando una quantità eccessiva di ossa polpose o forse troppi pochi organi.

Una attenta valutazione del piano alimentare BARF permetterà di far tornare l’intestino alla sua normale attività.

Si. Essendo la BARF un’alimentazione naturale, il cane assimila molto meglio tutti i nutrienti e quindi gli scarti sono molto minori.

Le feci bianche e dure sono solitamente una conseguenza di un eccesso di ossa o di scarsità di fibra nella razione.

Il muco può comparire inizialmente, dopo aver cominciato la BARF. Può essere sintomo di una disintossicazione. Va valutato insieme al proprio veterinario se ci sono altri sintomi e se è il caso di procedere con un esame delle feci o altri approfondimenti.

Il “molto” è un concetto relativo.

Quanto spendiamo per noi come persona, per i nostri 60, 70, 80 chili?

Ecco, pensiamo che per un cane di 30 chili certo non possiamo pensare di spendere 50 centesimi al giorno di cibo fresco.

La decisione di alimentare il tuo cane con una dieta BARF va fatta con consapevolezza. Spendere in una alimentazione sana e naturale per il tuo animale ti ricompenserà in benessere e salute del tuo cane, e questo non ha prezzo.

Gli enzimi aiutano la digestione, trasformano gli alimenti in modo che possano essere digeriti, assorbiti.

Gli alimenti crudi stessi hanno un’attività enzimatica.

Anche il corpo grazie al pancreas produce gli enzimi per la digestione.

Può capitare di incontrare un pancreas “pigro” se il cane viene per esempio da un’alimentazione industriale.

In questo caso o si allunga il tempo di transizione alla BARF oppure si integrano gli enzimi pancreatici per poi andare a toglierli. In alcuni casi si dovranno mantenere, ma parliamo di animali con patologie croniche.